Ipertrofia dei Turbinati

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Il naso svolge compiti fondamentali per la nostra respirazione e di conseguenza per la nostra vita. L’aria che respiriamo deve infatti essere filtrata e riscaldata prima di essere immessa nei polmoni, ed è proprio il nostro naso a svolgere questa funzione.

Il naso svolge i suoi compiti facendo affidamento su un sistema piuttosto articolato, nel quale si trovano anche i turbinati. Si tratta di complessi organi che hanno al loro interno una parte cavernosa ed erettile, e che sono rivestiti da una particolare mucosa.

Nel nostro naso ne troviamo tre coppie, quella inferiore, quella media e quella superiore, disposte in ordine crescente di grandezza. L’ipertrofia dei turbinati altro non è che uno stato di gonfiore anomalo di questi organi, che nei casi più gravi può causare problemi di respirazione piuttosto seri, e che richiedono il pronto intervento di uno specialista

Ipertrofia: non è sempre uguale
Quando parliamo di turbinati ci riferiamo nello specifico a tre diverse coppie di organi, che possono essere tutte interessate dall’ipertrofia, oppure subire la condizione patologica una per una, anche all’interno della stessa coppia.

Se i sintomi che avvertite sono leggeri e presenti in una sola narice, ci sono buone probabilità che sia solo un lato del naso interessato e con ogni probabilità solo il turbinato superiore.

Nei casi invece più gravi, sono interessate tutte e tre le coppie e oltre che causare più sintomi tra quelli che abbiamo elencato sopra, possono ostruire completamente le vie nasali, forzando il paziente ad evitare di inalare e inspirare utilizzando il naso.

Come curare l’ipertrofia dei turbinati
Esiste una terapia medica per la cura dell’ipertrofia, che viene in genere preferita, almeno in prima battuta, a quella di tipo chirurgico. In questo caso vengono utilizzati spray nasali a base di steroidi (in genere si tratta di prodotti a base di fluticasone), accompagnati da lavaggi a base di soluzione salina.

Anche gli antistaminici possono giocare un ruolo importantissimo nel riportare i turbinati alle loro normali dimensioni.
Quando però questi rimedi falliscono, si passa a tecniche che, sebbene più invasive, hanno dalla loro parte i risultati, che in quel caso diventano certi e misurabili.

Quando sottoporsi
Sono diverse le cause che possono portare all’ipertrofia dei turbinati. Si tratta in genere di disturbi di tipo allergico o che prevedono un’eccessiva sensibilità da parte della mucosa che riveste i turbinati.

I principali responsabili di questo disturbo sono:

  1. Rinite allergica: causa una sensibilizzazione eccessiva della mucosa nasale. Tra le più comuni quella scatenata dai pollini (anche se tradizionalmente stagionale, può causare disturbi cronici), ai peli degli animali (domestici e non) e agli acari della polvere. Questi ultimi sono spesso, a causa della loro ubiquità, responsabili delle riniti allergiche più importanti, che portano poi in molti casi alla ipertrofia dei turbinati.
  2. Rinite non allergica: che può purtroppo presentarsi senza alcuna causa scatenante ed è spesso causa non solo di ipertrofia, ma anche di poliposi nasale e sinusite.
  3. Rinite vasomotoria semplice: è un’altra delle cause frequenti di aumento di volume dei turbinati e anche una delle più difficili da diagnosticare.
  4. Rinite farmacologica: è causata dall’abuso di prodotti topici quali spray, anche se facenti parte della categoria dei prodotti da banco.
Chi può sottoporsi
Devono sottoporsi a questa tipologia di intervento i soggetti che riscontrano particolari sintomi.

I sintomi dell’ipertrofia sono diversi e sono spesso condivisi da altre patologie che interessano la stessa zona, motivo per il quale l’auto-diagnosi è sempre sconsigliata. Nel caso in cui doveste riportare uno o più sintomi tra quelli che tra poco andremo ad elencare, è necessaria una visita specialistica, che sarà in grado, dopo esami accurati, di fornire una diagnosi accurata.

  1. Ostruzione delle narici
  2. Starnuti frequenti e prurito nella zona interessata
  3. Eccessiva produzione di muco, che può portare anche ad un gocciolamento costante
  4. Russamento, accompagnato anche da apnee notturne. Queste possono durare fino a 25 secondi e causare risvegli piuttosto traumatici
  5. Secchezza delle fauci, alla quale si può accompagnare anche quella della gola
  6. Alitosi
  7. Capacità olfattive ridotte. Nei casi più gravi di ipertrofia il soggetto può essere impossibilitato nell’avvertire completamente odori di ogni genere
  8. Orecchie otturate

Non tutti i sintomi si presentano in concomitanza e nel caso in cui, come già detto prima, vi doveste trovare ad averne più di uno, è il caso che vi rechiate con la massima urgenza da uno specialista per la diagnosi del caso.

Consulto e fase pre operatoria
È impossibile procedere senza prima sottoporsi ad un consulto approfondito. La visita consiste in un esame attento non solo delle condizioni estetiche del paziente, ma anche del suo quadro clinico generale.

Successivamente al consulto, il chirurgo sarà in grado di indicare al paziente le modalità di intervento, i risultati realisticamente ottenibili e anche un prospetto dei costi da sostenere.

Nel corso della prima visita sono scattate delle foto al paziente che sono immagazzinate in un computer, sono verificati e chiariti i difetti presenti e in seguito modificate grazie ad un software dedicato.
Le immagini ottenute non possono considerarsi una promessa di risultato, poiché la correzione non può tenere conto dei processi biologici di guarigione che entrano in gioco durante un intervento chirurgico, ma sono utili al chirurgo ed al paziente per prefigurare il futuro cambiamento, sia quello ottenibile che quello desiderabile.

Il consulto pre operatorio e la diagnosi del chirurgo sono necessarie ed indispensabili per la valutazione di ogni singolo caso.

L’intervento - tecniche
Gli interventi tradizionali offerti dalla chirurgia per la soluzione del problema vengono effettuati in anestesia generale, e prevedono in genere il ricorso alla turbinectomia parziale (parte dei turbinati viene rimossa), oppure alla decongestione della mucosa.

Entrambi i metodi possono essere molto efficaci, ma hanno contro di loro una convalescenza piuttosto lunga (fino a 3 giorni di ricovero ospedaliero) e la necessità di ricorrere all’anestesia generale.

Questi problemi sono stati parzialmente risolti dalla tecnica, che oggi offre interventi meno invasivi in day hospital, che escludono inoltre il ricorso all’anestesia generale.

La riduzione del volume dei turbinati si può ottenere tramite la decongestione della sottomucosa, che può essere ottenuta non solo con tecniche che richiedono l’anestesia generale, ma anche con interventi effettuati con una semplice sedazione.

Il day surgery è una realtà oggigiorno e grazie all’utilizzo di laser e radiofrequenza permettono di agire con efficacia senza costringere il paziente ad una ospedalizzazione forzata.

Costi

Il consulto pre-operatorio può stabilire con accuratezza il costo dell’intervento. I prezzi rispettano quelli dettati dalla Società Italiana.

Faq

Per maggiori informazioni e/o chiarimenti sull’intervento è possibile consultare le FAQ, le domande più frequenti che vengono sottoposte all’attenzione del Prof. Camillo D’Antonio da parte dei pazienti.