Questo strumento da pochissimo tempo è effettivamente entrato a buon diritto nella pratica quotidiana del Chirurgo Plastico per la risoluzione di problematiche connesse ad inestetismi di vario genere.Il Laser è uno strumento che emette un’onda elettromagnetica che ha 3 fondamentali caratteristiche: la lunghezza d’onda è fissa e quindi la luce è monocromatica; i fotoni viaggiano tutti nella stessa direzione e sono quindi coerenti; la luce prodotta viaggia con fasci vicini e paralleli tra loro, quindi è collimata.
Laser ablativi
Sono rappresentati principalmente dal Laser CO2 e il Laser “ERBIUM”; entrambi esercitano sulla cute una azione di ” Resurfacing” ablativa, la loro efficacia si riscontra con il tempo poichè la loro azione provoca ad ogni passaggio della luce la asportazione un certo quantitativo di cellule invecchiate, lasciando pertanto una cute arrossata ed alle volte con “ESCARA” per una quindicina di giorni. L’arrossamento che segue a questi tipi di laser può durare anche tre mesi, sbiadendosi lentamente con il passare del tempo e fino a raggiungere un colore normale.
Come agisce il Laser
Senza addentrarci nei meccanismi della fisica che regolano il funzionamento dei Laser, diremo soltanto che la luce (monocromatica, coerente e collimata) emessa dall’apparecchio Laser avrà una sua specifica lunghezza d’onda. Essa varia a seconda del materiale attivo che alimenta l’apparecchio e che rappresenta il vero motore del Laser. Tale luce andrà a colpire in maniera selettiva un bersaglio. Il punto chiave è colpire questo bersaglio efficacemente senza determinare danni ai tessuti circostanti. Dire Laser quindi, senza chiarire il tipo, non significa assolutamente niente in quanto ogni apparecchio ha un suo impiego specifico.
Come agisce l’IPL
La sigla IPL sta per “Intense Pulsed Light”. In italiano possiamo tradurla con Luce Pulsata Intensa, che per comodità abbreviamo in Luce Pulsata. Parliamo in questo caso di una metodica in quanto l’apparecchio di IPL è in realtà l’insieme di tantissimi Laser in un unico strumento. L’IPL in maniera antitetica al Laser ha queste tre caratteristiche: la luce è policromatica; i fotoni viaggiano in maniera incoerente; la luce non è collimata.
In base a quanto appena affermato è quindi l’utilizzatore che, sulla base della problematica da affrontare potrà trasformare la Luce Pulsata in una luce monocromatica,coerente e collimata, mediante l’applicazione di opportuni quarzi, in relazione al singolo problema del paziente. Il grande vantaggio di questa tecnologia è la raffinatezza dell’approccio. Infatti il Laser può risolvere un solo problema alla volta e spesso anche in maniera non completamente efficace. L’IPL può invece affrontare più problematiche contemporaneamente con una percentuale di successo maggiore ed un minor coinvolgimento dei tessuti circostanti. Possiamo praticamente affermare che dove si ferma il Laser prosegue l’IPL. Il rovescio della medaglia di tale metodica è offerto dalla difficoltà di impiego in quanto è l’esperienza del medico che indirizza l’atteggiamento terapeutico con la scelta del filtro più adeguato per ogni problematica da affrontare.