Impensabile fino a pochi decenni fa, il ricorso da parte degli uomini alla chirurgia estetica è una tendenza in continuo aumento: oggi il 30% degli interventi sono effettuati su pazienti di sesso maschile.
Sono sempre più gli appartenenti al sesso forte che richiedono la rinoplastica, il trapianto dei capelli o la blefaroplastica. Complice un cambiamento della società che riconosce, non solo alle donne, il diritto a ricercare l’appagamento del desiderio di sentirsi in pace col proprio corpo. Problemi come la ginecomastia, un anormale sviluppo della mammella nell’uomo, rappresentavano infatti veri e propri ostacoli ad un normale svolgersi della vita di chi si sentiva diverso e anormale.
Ritenere che un uomo debba rassegnarsi ad avere sembianze quasi femminili è assurdo, se solo si pensa che l’aumento o la riduzione del seno di una donna sono oramai considerati interventi di routine. Complice del cambiamento è il progresso della chirurgia estetica, sempre meno aggressiva, e che richiede tempi di recupero molto meno lunghi d’una volta.
L’intervento più richiesto resta l’autotrapianto dei capelli segno che, malgrado quel che ne dicano, la calvizie è avvertita come un disagio. In definitiva non di uomini più femminili si tratta, ma di uomini che decidono come sentirsi meglio con se stessi.
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