La gigantomastia è una crescita ipertrofica della mammella che determina uno sviluppo eccessivo (peso superiore a 4,5 kg per mammella) dei seni.
Il paziente affetto da gigantomastia ha un’ iperproduzione di due omoni: gli estrogeni e il progesterone.
La gigantomastia è una crescita benigna del seno, e nella maggioranza dei casi richiede un intervento chirurgico in grado di rimuovere la massa in eccesso e ripristinare condizioni di normalità.
Indossare reggiseni adeguati diviene condizione necessaria per questa tipologia di pazienti. Una scelta sbagliata in questo senso accentua i problemi e il supporto di cui questi pazienti avrebbero più bisogno.
Si tratta di un intervento chirurgico che costituisce, al momento, l’unico possibile rimedio a questa condizione patologica, e che quindi viene scelto senza remore in tutti quei casi in cui sia necessario andare a fornire aiuto riducendo il peso delle mammelle.
Sono utilizzate, nella chirurgia moderna, quattro tecniche diverse, che utilizzano tre incisioni diverse e offrono risultati fondamentalmente uguali.
- Cicatrice periareolare: si tratta dell’intervento che lascia la cicatrice meno evidente, che richiede però al tempo stesso un seno da operare giovane e dalla pelle piuttosto tonica.
- Cicatrice verticale: nell’ultimo ventennio è forse il tipo di intervento più popolare. Anche in questo caso però il seno da operare deve essere preferibilmente giovane, e comunque corredato da un buon tono cutaneo.
- Cicatrice a L: si tratta dell’intervento più difficoltoso, che in genere viene riservato a quelle mammelle ormai avanti con l’età e che non possono vantare un adeguato tono della pelle. Si tratta di un intervento piuttosto complesso, che se non compiuto da un chirurgo dalle capacità adeguate, può trasformarsi in una operazione lunga e non lineare.
- Tecniche a T invertita: si tratta in realtà di un gruppo di tecniche, che hanno in comune la simmetria dell’incisione. La tecnica deve la sua popolarità alla velocità di esecuzione, anche se gli esiti cicatriziali non sono sempre dei migliori.
L’intervento riesce a ripristinare una condizione di normalità, andando immediatamente a migliorare la condizione del paziente, che potrà dimenticarsi praticamente da subito di tutti i dolori ed i disturbi che abbiamo descritto poco sopra.
Vanno evitate le attività più dispendiose per tutta la prima settimana. Successivamente vengono rimossi i drenaggi inseriti a supporto e si rinnova la medicazione. Dopo due settimane invece sarà il turno delle suturazioni, che verranno eliminate gradualmente, fino ad essere completamente ablate entro il primo mese dall’operazione.
Dopo circa un mese e mezzo il paziente può in genere tornare alle sue attività, comprese quelle di carattere sportivo.
Gli interventi che garantiscono cicatrici minori sono però in genere quelli che necessitano di un paziente giovane e con un buon tono cutaneo. In ogni caso le cicatrici vanno ad occupare zone invisibili del seno, permettendo al paziente di continuare a mostrare décolleté senza problemi di sorta.